Scritto da Pensiero Distillato Recensioni libri

“Fiducia e sfiducia” di Krishnananda e Amana

La parola “aspettative” va spesso a braccetto con la parola “delusione”, ben più di quanto vorremmo.
Parto da questa premessa per introdurre il libro di cui scriverò oggi: Fiducia e sfiducia di Krishnananda e Amana, sottotitolo “Imparare dalle delusioni della vita”.

Gli autori Krishnananda (Thomas Trobe) e Amana (Gitte Demant Trobe) sono famosi nel campo della crescita personale. Uno dei loro libri più conosciuti è sicuramente A tu per tu con la paura, mentre Fiducia e sfiducia è un saggio successivo e si focalizza su come questi due importanti aspetti incidano nella nostra vita e nelle nostre relazioni.

La ferita del tradimento: tu mi hai tradito!

In origine vi fu il tradimento: ovvero io mi aspettavo qualcosa da te, qualcosa per me legittimo e sacrosanto e tu mi hai deluso.
Dato che quando si è verificata questa prima grande delusione eravamo ancora bambini, parliamo di ferita primaria, una di quelle che difficilmente riuscirà a rimarginarsi del tutto. Periodicamente, infatti, tornerà a farci male sollecitata da qualche situazione in risonanza con il nostro trauma originario.

Ognuno porta dentro di sé la ferita del tradimento.

Può essere: “Non mi sento sostenuto”, “Non mi sento amato”, “Mi sento trattato male, oltraggiato o ingannato”, “Non mi sento capito”, “Mi sento ignorato”, “Mi sento escluso”, e così via.

La ferita del tradimento ha le sue radici nell’infanzia, ma siamo spesso inconsapevoli di come essa ancora operi nella nostra vita attuale. Quando abbiamo un’esperienza di delusione, frustrazione e tradimento, essa riattiva la nostra ferita del tradimento.

Fiducia e sfiducia di Krishnananda e Amana, pagina 16

Eppure, come scrivono gli autori, le emozioni che viviamo quando la ferita risuona in noi sono una potente occasione che ci viene offerta per andare in profondità e poi salire la scala della consapevolezza.

Queste esperienze sono i modi in cui la vita ci sveglia, facendoci sapere che c’è un lavoro interiore da fare e rendendoci più profondi e umani. Sapere che dietro il senso di frustrazione, turbamento o sofferenza c’è un più profondo significato ci dà la motivazione a lavorare con quelle esperienze.

Fiducia e sfiducia di Krishnananda e Amana, pagina 19

Gli autori esplorano il concetto di fiducia e mostrano un’importante distinzione tra la fiducia fantasticata e la fiducia reale. La prima si basa sulle nostre aspettative e fantasie; la seconda è concreta e si fonda su un’esperienza positiva della vita in quanto forza che ci sostiene e accompagna nel cammino. Non si tratta di una visione parziale dettata da periodi sereni e privi di ostacoli, ma da una nuova consapevolezza che si sviluppa a prescindere dal bello o dal brutto che possa capitarci.

Immagine di Souvick Ghosh

La sfiducia: io non mi fido più di te

Che cos’è la sfiducia e come si sviluppa in un bambino che, per sua natura, nasce invece colmo di fiducia?
Come spiegano gli autori molte possono essere le cause che la originano:

Di fatto il bambino sperimenta un profondo abbandono ogni volta che sente una mancanza di sintonia con la madre o il padre, come quando non viene ascoltato o capito, oppure gli viene chiesto di assumere un ruolo che va contro la sua natura.

Fiducia e sfiducia di Krishnananda e Amana, pagina 35

Riflettendoci potremmo anche arrivare a chiederci: cosa sono di fatto le aspettative che possiamo nutrire nei confronti degli altri e che gli altri possono nutrire nei nostri?

In sostanza le aspettative sono vere e proprie aggressioni.
Se io mi aspetto qualcosa da te e tu ti aspetti qualcosa da me… andrà veramente a finire bene? Certo, finché tu rispetterai il ruolo che ti ho assegnato e io rispetterò quello che tu mi hai assegnato. Ma di che tipo di relazione parliamo? Come potrebbe non svilupparsi un profondo senso di sfiducia in noi?

Ecco perché sono importantissimi, fondamentali gli sforzi che compiamo ogni giorno per liberarci dalle illusioni che hanno finora nutrito il nostro fragile senso del sé. Chi sono io? Chi è l’altro? Perché ancora mi aspetto che sia lui a farmi sentire amato, considerato, protetto, riconosciuto? E perché l’altro ancora si aspetta la stessa cosa da me? In che modo vorrei che lui soddisfacesse questo mio bisogno? E in che modo lui lo vorrebbe da me? 

Quando cadiamo in questa trappola, ecco che è la nostra parte infantile, il bambino regresso come lo chiamano gli autori, a prendere il sopravvento e a guidare il gioco. Ma cosa accade quando sono due bambini feriti, arrabbiati e a lungo trascurati a entrare in relazione?

Nelle nostre relazioni portiamo tutta la storia delle invalidazioni, dei tradimenti e delle ferite che abbiamo subito, una storia che crea un modello ricorrente di comportamenti regressivi.

Fiducia e sfiducia di Krishnananda e Amana, pagina 52

Dalla nostra esperienza di relazione e anche dal lavoro con tantissime coppie, ci appare ovvio che con le persone che più contano nella nostra vita creeremo sempre situazioni che provocano la nostra più profonda sfiducia, ma così facendo abbiamo anche l’opportunità di sentire e guarire ciò che non fu possibile guarire in passato.

Fiducia e sfiducia di Krishnananda e Amana, pagina 53

Libri come Fiducia e sfiducia hanno il pregio di accompagnare il lettore in un processo di progressiva presa di consapevolezza dei meccanismi che lo muovono, riconoscendo il dolore che contribuiscono a creare.

Ne ho parlato anche nei precedenti articoli dedicati al concetto di dolore: il primo passo del percorso dalla sofferenza alla trasformazione è riconoscere, identificare gli schemi con cui siamo abituati a rispondere a situazioni e persone.

E poi è necessario prepararsi al fatto che entrerà in gioco la rabbia, una potente energia catartica che spazzerà via tutto quello che non ci serve più preparando il terreno per qualcosa nuovo.

La famiglia d’origine: la gabbia più difficile da lasciare

Una delle prove più difficili a cui saremo sottoposti, ad un certo punto del percorso di liberazione, sarà quella di operare una sana separazione dalla famiglia d’origine e dal modello che ci ha trasmesso.

Senso di colpa, senso del dovere, recriminazioni, ricatti: non esistono famiglie senza macchia. In quasi tutte le famiglie si operano a volte sottili, a volte più evidenti, forme di condizionamento se non di manipolazione. Si tratta sempre di un baratto: tu dai qualcosa a me e io do qualcosa a te. È un equilibrio precario, ma finché funziona meglio non toccar nulla.

Chi dipende emotivamente da un’altra persona farà tutto quello che è in suo potere per non permetterle mai di emanciparsi: “Se poi tu non hai più bisogno di me per essere felice, io come farò a tenerti legato a me?”

E se invece tu non avessi bisogno di alcuna catena o corda perché io rimanga comunque accanto a te? E se fossero proprio quei legacci a farmi allontanare? Più stringi e più il nostro rapporto si sfilaccia fino a spezzarsi. E di quella corda o catena spezzata poi cosa te ne farai?

E infine venne la fiducia

Più ci allontaniamo dai vecchi condizionamenti, più ci avviciniamo a noi stessi e più acquisiamo il nostro personale potere, recuperiamo la nostra integrità.
Impariamo a prenderci la responsabilità di chi siamo e delle nostre azioni senza più sentirci in colpa. Diventiamo consapevoli di ciò che pensiamo e sentiamo.
Questo non significa che non proveremo più dolore, ma che lo sapremo affrontare senza esserne più annientati.

Nel libro, gli autori condividono anche una serie di strumenti che hanno l’obiettivo di trasformare la fiducia fantastica e la sfiducia in fiducia reale.

Ciò che cambierà davvero in noi, al termine del processo, saranno il nostro sguardo e il nostro approccio. Forse risulteremo meno amabili e più egoisti agli occhi di chi, fino a quel momento, ci aveva usato per colmare i propri vuoti, ma è un passaggio obbligato e, alla fine, la ricompensa che ne ricaveremo sarà senza dubbio impagabile.

Maturando troviamo la capacità di scegliere l’amore anziché il conflitto, perché sappiamo dove ci conducono certi nostri comportamenti e siamo stufi della solita vecchia scena. E, cosa ancor più importante, smettiamo di aspettarci che sia l’altro a farci sentire soddisfatti. Siamo più capaci di stare con noi stessi e di sentirci bene con noi stessi quando l’altro non è disponibile o in qualche modo ci delude.

Fiducia e sfiducia di Krishnananda e Amana, pagina 185

Informazioni sul libro

Titolo: Fiducia e sfiducia
Autori: Krishnananda, Amana
Editore: Feltrinelli Editore
Traduzione: G. Carnaghi
Pagine: 198

Acquista su ilGiardinodeiLibri.it

Immagine in apertura di Lina Trochez

Condividi l’articolo se ti è piaciuto
Tag: Last modified: 8 Ottobre 2023