Scritto da Pensiero Distillato Recensioni libri

Conversazioni con Dio di Neale Donald Walsch

Ricordo ancora la prima volta in presi in mano un libro di Neale Donald Walsch perché, dopo averlo sfogliato, pensai: ma cos’ha di tanto speciale? Si trattava di La Piccola Anima e il Sole e non capivo perché tutti parlassero di questo autore e di come i suoi libri fossero diventati best seller. Da quel momento sono trascorsi più di dieci anni e ora eccomi qui a parlare di lui e delle sue opere. L’autore di quella che avevo etichettato “una bella favoletta”, è rispuntato nella mia vita in un momento molto particolare.

L’anno scorso, costretta a riposo dopo un piccolo incidente, mi ricordai che qualche mese prima un’amica mi aveva regalato il libro Accanto a Dio del famigerato Walsch e, non avendo nient’altro da fare, iniziai a leggerlo.
Ammetto di essere partita prevenuta nei suoi confronti per una serie di motivi, ma più leggevo più qualcosa si muoveva dentro di me (il libro, se vi interessa, lo trovate in formato pdf qui ).
Una volta guarita decisi allora di dare una possibilità a quel famoso best seller che anni prima avevo così tanto osteggiato: Conversazioni con Dio.
Ero prevenuta e diffidente, ma anche incuriosita: perché così tante persone avevano sentito il bisogno di leggere quel libro? Che cosa diceva di tanto speciale?

Acquistai il primo volume e iniziai a leggerlo. Un uomo che parla con Dio, questo vi trovai, ma soprattutto un uomo che riceve risposte da Dio! Non riuscivo a crederci (una parte di me ancora adesso non ci riesce), eppure il messaggio di quel libro (anzi di quei libri visto che si tratta di una trilogia) si è fatto strada in me, ha scavato un solco dove qualcosa è cresciuto.
Terminato il libro mi sono chiesta che cosa ci avrei fatto, perché potevo archiviarlo come un’interessante lettura oppure potevo farci qualcosa di più, potevo usarlo nella mia vita. Mi sono chiesta quanto importante fosse riconoscere o meno la veridicità del dialogo e, alla fine, ho deciso che non mi interessava credere o non credere, semplicemente quel dialogo mi piaceva, mi aveva trasmesso qualcosa di bello e se Dio avesse mai parlato con noi umani avrei voluto sentirlo pronunciare quelle parole.


Sentimenti, pensieri ed esperienza: il linguaggio di Dio

Forse succede davvero, forse sentiamo la Sua voce dentro di noi ogni giorno, ma siamo così tanto frastornati da non darle credito. Possiamo chiamarlo Dio, Voce Interiore, Intuizione… chiamiamolo pure come vogliamo tanto il senso non cambia: qualcosa ci fa da bussola, ci indica la via ed è dentro di noi. Non possiamo seguirla contro la nostra volontà e quando le diamo retta proviamo benessere e gioia. Del resto è proprio quello che Dio risponde a Walsch alla domanda: “Come parla Dio, e a chi?”

Parlo con tutti. Senza interruzione. La domanda non è a chi parlo, ma: chi mi sta a sentire?

E come ci parla? Perlopiù tramite i sentimenti, dice, ma non disdegna anche il pensiero e soprattutto l’esperienza.

I sentimenti sono il linguaggio dell’anima.
Se vuoi sapere quanto c’è di vero per te in qualcosa, prendi in considerazione quello che senti a quel proposito.
I sentimenti sono talvolta difficili da individuare, e spesso ancora più difficili da riconoscere. Eppure, nascosta tra i sentimenti più profondi si trova la più alta delle verità.

Per i pensieri, invece, ricorre a immagini e raffigurazioni. Non si parla quindi dei soliti pensieri che spesso tengono in ostaggio la nostra mente provocandoci parecchia sofferenza.

Immagine: Walt Stoneburner
Immagine di Walt Stoneburner

Né Giusto né Sbagliato

La vita non è una scuola?
No.
Non siamo qui per apprendere delle lezioni?
No.
Allora perché siamo qui?
Per ricordare, e ricreare, Chi Siete. Ve l’ho detto, più e più volte. Non Mi credete. Eppure questo è proprio come potrebbe essere. In verità, se non create Voi Stessi per Quelli Che Siete, non riuscirete a esserlo.

Vengono messi in discussione tanti concetti che diamo per scontati: come la distinzione tra giusto e sbagliato, tra bene e male. Non esiste qualcosa come Giusto e qualcosa come Sbagliato, dice Dio. Esiste l’esperienza che di qualcosa si fa.

Non giudicate il destino seguito da qualcun altro. Non invidiate il successo, non commiserate il fallimento, dal momento che non sapete quale sia il successo o il fallimento nella valutazione dell’anima. Non definite una cosa una calamità, né giudicatela un felice evento, fin quando non avrete deciso come usarla, o non abbiate visto come viene usata.

Certi concetti si fa fatica ad accettarli, sembrano lontani anni luce da quello a cui siamo abituati: al dolore, alla prevaricazione, all’ingiustizia, eppure chissà, chissà cosa si nasconde oltre il velo.

Niente è doloroso in sé e per sé. Il dolore è il risultato di un pensiero sbagliato. È un errore nel modo di pensare. Un Maestro può far sparire il dolore più straziante. In tal modo il Maestro risana. Il dolore deriva da un’opinione che ti sei fatto su una cosa. Scaccia quell’opinione e il dolore sparisce.

Forse quello che più mi ha affascinata di questo libro è il mistero che lo pervade, il punto di osservazione così rivoluzionario che in certi casi provoca le vertigini. Ti costringe a chiederti: e se fosse davvero così? Se quello che vedo fosse un’interpretazione di quello che vedo e non la verità? È una prospettiva affascinate. Il percorso dell’anima è un percorso che va sperimentato, non pensato e soprattutto non interpretato.

Il tuo potenziale è illimitato in tutto quello che hai scelto di fare. Non supporre che un’anima incarnatasi in un corpo da te definito “limitato” non abbia raggiunto il suo pieno potenziale, perché non sai che cosa quell’anima stava cercando di fare. Non lo deduci dalla sua agenda. Sei all’oscuro delle sue intenzioni.

Immagine: Kevin Dooley
Immagine di Kevin Dooley

Potrei consigliarvi la lettura di questi libri, ma so che non avrebbe senso perché io stessa non avrei accettato il consiglio di leggere un libro se non me ne fossi sentita attirata. Quando è il momento, l’occasione arriva. E così sarà anche per voi se e quando decidere di avventurarvi in questa lettura.

Sono tre volumi molto intensi, provocatori, a tratti destabilizzanti. Qualcuno dei concetti espressi vi darà sicuramente fastidio, qualcun altro vi entusiasmerà. Fastidio ed entusiasmo sono due facce della stessa medaglia e possono barricarci dentro o spingerci oltre la nostra zona conosciuta. Ma non c’è una scelta giusta né una sbagliata, forse non c’è neppure una scelta da fare.

Certo che Dio può parlare, se vuole. Solo che non sembra probabile che Dio voglia parlare con me.

Questa è la radice di ogni problema che sperimenti nella vita, il fatto di non considerarti abbastanza meritevole perché dio ti rivolga la parola.
Santo cielo, come puoi sentire la Mia voce se pensi di non essere nemmeno degno quanto basta perché ti si rivolga la parola?
Ti dico questo: non solo sto parlando con te, ma con ogni persona che sceglierà di leggere questo libro.

Sto parlando adesso con ciascuno di loro. So chi è ognuno di loro. So fin d’ora chi troverà la propria strada verso queste parole, e so che (proprio come con tutte le Mie altre iniziative per comunicare) qualcuno riuscirà ad ascoltare, e qualcuno riuscirà soltanto a sentire, ma non ascolterà nulla.

Informazioni sui libri:

Titolo: Conversazioni con Dio Vol. 1
Autore: Neale Donald Walsch
Editore: Pickwick Libri
Traduttore:
Pagine: 244

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Titolo: Conversazioni con Dio Vol. 2
Autore: Neale Donald Walsch
Editore: Pickwick Libri
Traduttore:
Pagine: 229

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Titolo: Conversazioni con Dio Vol. 3
Autore: Neale Donald Walsch
Editore: Pickwick Libri
Traduttore: A. Colitto
Pagine: 392

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Foto in apertura di s_gibson72

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Last modified: 29 Settembre 2023