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10 imperdibili gialli (all’italiana) da leggere quest’estate

Articolo scritto da Silvana Pincione

Nei momenti di pausa concessi dalla routine quotidiana, è bello assaporare la libertà di dedicare del tempo a se stessi. Questo è tanto più vero d’estate, quando la voglia di evasione cresce, complici le giornate lunghe, il caldo, il sole e, naturalmente, le vacanze. In questo elenco ho passato in rassegna alcuni titoli di gialli all’italiana, in cui si ritrova tutto il sapore del mare e della bella stagione in corso. Potrebbero costituire uno spunto interessante per gli estimatori del genere e un’opportunità per chi invece al genere giallo ha sempre guardato con curiosità ma non vi si è mai accostato. Perfetti da leggere in tutte le occasioni.
Del resto, se si è alla ricerca di un tempo di qualità, quale svago migliore di un libro?

1. Una lunga estate crudele di Alessia Gazzola

C’è un mistero da risolvere al centro di Una lunga estate crudele di Alessia Gazzola, quinto capitolo della serie L’allieva: un cadavere ritrovato in un teatro. Alice, da specializzanda in medicina legale, si improvviserà detective, affiancando l’ispettore Calligaris nelle indagini volte a scavare nel passato della vita della vittima, un attore dal sottovalutato talento. Le indagini, non sempre ortodosse, distrarranno Alice da una vita sentimentale caotica e tormentata. Sullo sfondo, la capitale infuocata da un caldo atomico e l’isola incantevole di Filicudi dove Alice soggiornerà per una breve vacanza. Come negli altri romanzi della serie, la Gazzola sperimenta una commistione riuscitissima tra giallo e rosa, favorendo l’empatia del lettore con la protagonista e il suo coinvolgimento nella risoluzione del caso.

Titolo: Una lunga estate crudele
Autore: Alessia Gazzola
Editore: TEA
Pagine: 320

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2. Mare nero di Gabriella Genisi

“Nelle città senza mare dove va la gente a far riposare i propri pensieri” si domanda Lolita Lobosco, la poliziotta protagonista di Mare nero di Gabriella Genisi. Ed è il mare a fare da cornice al giallo al centro del libro, perchè saranno proprio le sue acque, al largo del porto di Bari, a restituire i corpi senza vita di due fidanzati. La giovane coppia era partita insieme a un gruppo di amici per delle immersioni subacquee e se inizialmente  si pensa a un fatale incidente, i risultati dell’autopsia non lasciano dubbi: sono stati uccisi. L’affascinante ed estrosa Lolita Lobosco – segni particolari tacchi a spillo e passione per la cucina – risolverà il caso guidata dalle sue sensazioni e dal suo trasgressivo coraggio. Un giallo che restituisce al lettore l’atmosfera, dolce e nostalgica, della fine dell’estate e tutto l’inconfondibile sapore del Mar Mediterraneo. 

Titolo: Mare nero
Autore: Gabriella Genisi
Editore: Marsilio
Pagine: 208

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3. Pizzica amara di Gabriella Genisi

In Pizzica amara la Genisi sposta l’epicentro dell’ambientazione da Bari a Lecce, nel cuore del Salento, con una nuova protagonista, Chicca Lopez, ispettrice ribelle, chiamata ad indagare su una serie di misteri: la tomba profanata di un ragazzo morto anni prima e il ritrovamento di due cadaveri non molto distante dal cimitero, quello di una ragazza dell’Est senza nome e di Federica Greco, la giovane figlia di un noto senatore. Chicca, fidanzata con Flavia e con la passione per le moto, forte di una tenacia e di una volontà di ferro, lotta per la rivendicazione dei suoi diritti in un ambiente maschilista come quello della caserma e contro l’omertà di una terra apparentemente felice e senza ombre, fino a ritrovarsi invischiata in una vicenda dai contorni inquietanti dove mette a rischio la sua stessa vita. Un intreccio avvincente per un giallo che assicura suspence fino all’ultima pagina.   

Titolo: Pizzica amara
Autore: Gabriella Genisi
Editore: Rizzoli
Pagine: 368

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4. Con la morte non si tratta di Bruno Morchio

 La cupezza abituale in cui si intinge la penna di Bruno Morchio ne Con la morte non si tratta si inserisce in una cornice ambientale estiva – più ampia ed ariosa della Genova dei carruggi –  e il motivo del giallo si contamina con gli elementi della narrazione del personaggio. Bacci Pagano è impegnato nella ricerca di un giovane tossicodipendente, di cui si sono perse le tracce in Sardegna; parte dunque alla volta di Tertenia, ospite dell’amico Virginio Loi . Durante il soggiorno al mare, Bacci avrà modo di incontrare la figlia Aglaja, ormai diciottenne, che non vede più da dieci anni, cioè dall’epoca della separazione dell’ex moglie. Una riflessione sulle dinamiche di conflittualità relazionale tra padre e figlio, che si innesta in un giallo complesso e ben articolato. 

Titolo: Con la morte non si tratta
Autore: Bruno Morchio
Editore: Garzanti
Pagine: 304

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5. Il botto di Emilio Martini

I gialli di Emilio Martini – pseudonimo delle sorelle coautrici Elena e Michela Martignoni – sono ambientati principalmente a Longariva, immaginaria località balneare della Riviera ligure. Ne Il botto il commissario protagonista Gigi Bertè si ritrova coinvolto in prima persona in un incidente mortale al largo delle acque di Longariva: si trova a bordo di una barca quando, poco distante, vede esplodere un motoscafo. Se lui se la cava con qualche ferita, il pilota del motoscafo muore sul colpo; le indagini coadiuvate da Bertè saranno tese a ricostruire la vita della vittima, un personaggio ambiguo con un passato da imprenditore e un vissuto torbido alle spalle. Una Longariva che ammicca al prestigio e alla dolce vitaa cui si contrappone la materialità del personaggio Bertè, l’”analfabeta dei sentimenti” in perenne conflitto con la sua “coscienza bastarda”.

Titolo: Il botto
Autore: Emilio Martini
Editore: Corbaccio
Pagine: 240

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6. Doppio delitto al Miramare di Emilio Martini

Altro giallo di Martini con protagonista Bertè che fa assaporare al lettore l’atmosfera mondana della Liguria bene è Doppio delitto al Miramare. E’ un lunedì di Pasquetta quando, sul letto di una camera di albergo, vengono rinvenuti i cadaveri di un uomo di circa settant’anni e di una donna sulla quarantina, mitragliati da una scarica impressionante di pallottole –  il che fa pensare a Bertè ad un delitto d’impeto. Si tratta, come confermato dai controlli interni all’Hotel, del commercialista e della nuova segretaria della contessa van de Meer, entrambi clienti abituali del Miramare, che però erano soliti soggiornare in camere separate. Oltretutto la stanza incriminata non presenta segni di scasso e manca all’appello un passepartout, che risulta ufficialmente smarrito: il mistero si infittisce. Bertè affronta le indagini col piglio che gli è solito, rabbiosamente determinato, in un momento della sua vita privata complicato in cui deve vedersela con la visita inaspettata della sua ex invadente, Patty e con le gelosie della compagna Marzia. E’ il giallo giusto per chi vuole assaporare con l’immaginazione l’atmosfera da “dolce vita” della Liguria bene.

Titolo: Doppio delitto al Miramare
Autore: Emilio Martini
Editore: Corbaccio
Pagine: 272

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7. La cacciatrice di teste di Claudio Paglieri

Protagonista nel giallo di Claudio Paglieri La cacciatrice di teste è il mare. Una statua di bronzo priva della testa, dal valore inestimabile, pescata quarant’anni prima nelle acque di Ventotene, è al centro del mistero in cui si ritrova ad indagare Marco Luciani, commissario di polizia con la passione per la corsa e dalle spiccata propensione all’anoressia, dopo il ritrovamento nelle acque di Camogli dei cadaveri di Settimo Ranieri e di Marietto Risso. Luciani non crede all’ipotesi del suicidio e decide di portare avanti le indagini per conto proprio per fare luce sulla vicenda, avventurandosi a Ventotene da dove il mistero della statua ebbe inizio. Una narrazione in bilico tra presente e passato per un giallo a tinte fosche.

Titolo: La cacciatrice di teste
Autore: Claudio Paglieri
Pagine: 415

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8. Il basilico di Palazzo Galletti di Giuseppina Torregrossa

Il basilico di Palazzo Galletti di Giuseppina Torregrossa racconta tutto il calore estivo della Sicilia e il dramma, tristemente noto agli isolani, della siccità, fatto di terra arida, bacini disseccati, rubinetti muti. In questa cornice desolata si muovono le indagini di Marò, promossa a commissaria, ma che per sua stessa ammissione preferirebbe “vestire i panni più leggeri della cuciniera”. Stavolta l’irriverente e ironica poliziotta è alle prese con l’intrigata indagine di un omicidio avvenuto il giorno di Ferragosto e con i grattacapi della sua vita privata, ai vertici dei quali si colloca la relazione burrascosa con Sasà. Un giallo avvincente, condito dall’umorismo sagace dell’autrice, in cui l’intreccio sapiente dell’indagine investigativa si coniuga con la narrazione di un capitolo importante della vita della protagonista, che il lettore accompagna nella transizione dalla giovinezza alla maturità.  

Titolo: Il basilico di Palazzo Galletti
Autore: Giuseppina Torregrossa
Editore: Mondadori
Pagine: 249

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9. La sposa scomparsa di Rosa Teruzzi

La sposa scomparsa – il primo volume introduttivo della serie I delitti del Castello di Rosa Teruzzi – introduce il lettore a conoscere l’altra faccia dell’estate : a definire l’ambientazione non ci sono sole e luce, ma pioggia e cieli grigi, nel luglio anomalo della Milano dei Navigli, dove Libera vive con la figlia Vittoria e la madre Iole. Libera ha trasformato un vecchio casello ferroviario in un  laboratorio in cui confeziona bouquet da sposa che costituiscono la sua inusuale fonte di reddito; Vittoria è una poliziotta ombrosa, dal carattere burbero e rigido, a cui fa da contralto la nonna settantenne Iole, una nostalgica hippy fuori dal tempo e dalle righe. Un giorno Libera riceve la visita di una donna vestita di nero: la richiesta è quella che Vittoria favorisca la riapertura di un caso di scomparsa che riguarda sua figlia, svanita nel nulla tanti anni prima. La poliziotta è titubante, ma Libera e Iole tramano per convincerla ad accettare, disposte a dare il loro contributo per la soluzione del caso. Tre generazioni a confronto per un giallo fuori dal coro che segue percorsi investigativi inediti.

Titolo: La sposa scomparsa
Autore: Rosa Teruzzi
Editore: Marsilio
Pagine: 176

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10. Le mogli hanno sempre ragione di Luca Bianchini

Chiude il cerchio di questa mia rassegna Le mogli hanno sempre ragione di Luca Bianchini,  in cui a essere protagonista è la Puglia, nella sua rinfrescante leggerezza tutta mediterranea. I festeggiamenti per San Vito, patrono di Polignano, sono alle porte e la famiglia Scagliusi decide di organizzare nella propria masseria una festa nella festa. Quella sera, dentro quelle quattro mura, si consuma l’omicidio di Adoraciòn, la tata di famiglia. Il maresciallo Gino Clemente si ritrova ad indagare sul caso insieme alla brigadiera Agata  Ricci e all’appuntato Perrucci. Lo aiuteranno nelle indagini il suo fiuto e i preziosi consigli dell’amata consorte. Nel corso della narrazione, vengono passate in rassegna le storie dei possibili sospettati, sullo sfondo di un paese che si rivela teatro di pettegolezzi e di omertà. Un giallo che veste i panni della commedia, nei suoi caratteri di spensieratezza e divertimento, senza nulla togliere alla verosimiglianza con cui viene condotta l’indagine investigativa, ma anzi traendo arricchimento da questa commistione di generi.  

Titolo: Le mogli hanno sempre ragione
Autore: Luca Bianchini
Editore: Mondadori
Pagine: 240

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Immagine in apertura di Michael Bußmann

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Tag: , Last modified: 21 Gennaio 2024