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Nulla succede per caso di Robert H. Hopcke

Immagine: Bro. Jeffrey Pioquinto, SJ

Se quella che percepiamo come la nostra esistenza fosse in realtà un’opera di narrativa? Che ne sappiamo? E come potremmo saperlo? Supponendo che la storia sia coerente, e che i personaggi e la loro vita abbiano un senso come potrebbe un personaggio di una storia sapere di essere in una storia?

Siamo abituati a chiamarle “coincidenze”, ma Carl Gustav Jung le definì “sincronicità” e Robert H. Hopcke parte da questo assunto per assegnare agli eventi sincronistici il particolare compito di risvegliarci alla consapevolezza che la nostra esistenza non è un’accozzaglia di eventi a caso, quanto invece una storia con un suo intreccio.

Le vite sono storie e hanno una certa struttura: un intreccio che non sempre siamo immediatamente in grado di percepire ma che, in momenti chiave della nostra esistenza, ci balza all’occhio in seguito a una sorta di convergenza di eventi esterni e condizioni interiori che noi, a mio avviso sbagliando, immaginiamo plausibile soltanto nei romanzi.

Nulla succede per caso raccoglie le tante storie in cui l’autore, psicoterapeuta americano e direttore del Center for Symbolic Studies (scuola di formazione per psicoanalisti e psicoterapeuti di area junghiana), si è imbattuto nel corso della sua vita personale e professionale. Decine e decine di storie che raccontano di incontri “fortuiti”, fortunate (e sfortunate) coincidenze, sincronicità che lasciano a bocca aperta.

Tutto può partire da un sogno, da un incontro, da un’intuizione e la propria vita prende una piega inaspettata. Si può trattare di un evento piccolo, all’apparenza insignificante, come l’uscire di casa dieci minuti dopo o il decidere di partecipare a una festa. Quante volte ho letto o mi sono sentita dire: “Ho incontrato quello che oggi è mio marito a una festa a cui non volevo neppure andare!”

Quando viviamo eventi sincronistici, respiriamo una sorta di atmosfera magica, come se qualcosa di non appartenente a questo mondo fosse entrato in collisione con la nostra realtà quotidiana. Hopcke ci invita a non lasciarci semplicemente attraversare da questi momenti, ma ad utilizzarli come uno strumento di analisi ed esplorazione.

Afferma che sono caratterizzati da quattro caratteristiche peculiari:

  • sono collegati in modo acausale, ovvero non sono il frutto di una decisione presa intenzionalmente;
  • il loro verificarsi è sempre accompagnato da una profonda esperienza emotiva, ovvero nel momento in cui accadono proviamo emozioni particolarmente intense;
  • il contenuto dell’esperienza ha un carattere simbolico;
  • infine, queste coincidenze si verificano in concomitanza con cambiamenti di vita importanti.

In campo affettivo una sincronia ha il compito di risvegliare la nostra coscienza e può farlo “o contraddicendo la direzione che abbiamo scelto, mostrandoci qualcosa di nuovo sul nostro conto o sulla relazione che stiamo portando avanti, oppure confermando e consolidando una relazione rispetto alla quale nutrivamo dei dubbi”.

Circa 10 anni fa mi capitò di ascoltare una conversazione sul treno, conversazione che ancora oggi ricordo. In quel periodo ero profondamente amareggiata da una serie di relazioni affettive (amicali e sentimentali) finite male e mi chiedevo con rabbia il senso di quanto mi stava accadendo, se ce ne fosse uno e che cosa avessi mai fatto di così terribile per meritarmi una tale sequela di fallimenti.
Salii sul treno senza accorgermi di due persone sedute esattamente all’altro capo del vagone. Parlavano del più e del meno quando ad un tratto uno dei due disse: “Non c’è niente da fare, se una persona è destinata ad entrare nella tua vita, stai sicura che lo farà. Magari non ora, ma accadrà. Puoi aspettare anni, ma un bel giorno la incontrerai. Al contrario, alcune persone puoi provare a tenertele strette finché vuoi, ma presto o tardi ti lasceranno perché la loro storia non c’entra con la tua”.

Immagine: Hartwig HKD
Immagine di Hartwig HKD

Naturalmente non ricordo le parole esatte, ma il senso del discorso sì e non mi ha più abbandonata. Anni dopo l’avrei ritrovato nel libro di Hopcke e nelle storie da lui raccontate in cui si finisce sempre per conoscere chi si ha bisogno di conoscere. In amore, in amicizia, sul lavoro… ogni aspetto della nostra esistenza è condizionato da questo genere di eventi: le persone incontrate, quelle perse di vista, le decisioni prese, i sì e i no detti.

Insomma, come recita il titolo del libro nulla succede per caso: la vita ci parla, ci mostra una strada, ci offre delle opportunità e spesso non si tratta di usare il cervello per scegliere l’opzione migliore, ma come insegnano anche i saggi maestri zen, di vivere nel presente e accogliere ciò che accade confidando nel fatto che il fiume su cui navighiamo infine giungerà al mare.

Informazioni sul libro:

Titolo: Nulla succede per caso
Autore: Robert H. Hopcke
Editore: Oscar Mondadori
Traduzione: Roberto Cagliero
Pagine: 275

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Foto in apertura di Bro. Jeffrey Pioquinto, SJ

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Tag: , Last modified: 29 Settembre 2023