Come si scrive un libro per bambini? E uno per ragazzi? Le regole sono le stesse? No, ogni pubblico ha le sue peculiarità e, anche se non si può parlare di regole vere e proprie, ci sono validi consigli che potrebbe farti comodo conoscere se hai in progetto la scrittura di un romanzo per bambini o ragazzi.
Innanzitutto, ripeti insieme a noi: “Sempre rispetterò l’intelligenza dei miei giovani lettori”. Purtroppo, alcuni pensano che scrivere per ragazzi o bambini sia più semplice che farlo per un pubblico adulto, ma non sanno di essere caduti in un’insidiosa trappola: i giovanissimi sono lettori molto, molto esigenti! Non ci pensano due volte ad abbandonare un libro se la storia non li attrae. Forse con gli adolescenti avrai una chance in più, ti perdoneranno qualche scivolone, ma con i bambini… ah, con loro non ci sarà scampo: o li catturi al volo o tanti saluti.
Bene, detto questo, da dove partire? Scrivere per i giovani lettori richiede una conoscenza mirata del proprio pubblico: è fondamentale tener conto dei loro interessi e bisogni profondi a seconda della fascia d’età.
Un metodo per scoprirli è sforzarsi di tornare con la memoria alla propria infanzia, ricordare il bambino che siamo stati, con i suoi amori e i suoi dolori, per usarlo come pietra di paragone.
Il tuo compito è riuscire a stabile un rapporto di complicità con i tuoi lettori perché, in caso contrario, non riuscirai a far breccia nel loro cuore. Se non si sentiranno rappresentati dai personaggi e dalle situazioni, è molto probabile che abbandonino la storia senza troppi complimenti.
Consiglio #1
Il primo consiglio che ti diamo, quindi, è di conoscere gli interessi, i bisogni e i problemi dei tuoi lettori. Cambiano con l’età e con l’epoca, per questo è fondamentale saper cogliere i valori e le passioni della società in cui viviamo analizzandone i nuovi eroi, i miti e le probabili identificazioni.
Fenomeni come Harry Potter o Twilight non nascono a caso: rispondono a un ben specifico bisogno delle nuove generazioni. È soprattutto peculiare il modo in cui questi bisogni vengono soddisfatti: che si tratti di un bisogno di riconoscimento, di auto-realizzazione o di amore la loro soddisfazione si modifica col tempo ed è necessario tenerne conto.
Consiglio #2
Il secondo consiglio riguarda l’originalità della trama e dei personaggi: sono assolutamente vietati gli stereotipi e i luoghi comuni. In particolare la scelta del protagonista deve essere fatta con cura perché è probabile che i lettori si identifichino con lui e se ciò non avviene… siamo fritti.
Rifiuta qualunque retorica e il moralismo da quattro soldi: rispetta sempre l’intelligenza dei tuoi lettori, non dimenticarlo!
I libri per loro sono come amici che li accompagnano in un viaggio, allargano i loro orizzonti, mostrano loro nuove possibilità, non si ergono a giudici di ciò che è giusto o sbagliato.
La fantasia gioca un ruolo essenziale nella narrativa per ragazzi e si esprime anche nell’uso del linguaggio: evocativo, ma non troppo complesso. Un linguaggio che rispecchia il loro modo di comunicare, che tiene conto delle differenze di età e di sesso.
Nella creazione dei personaggi non dimenticare di conferire loro “vita”. Bastano pochi tratti peculiari per definire un personaggio nel suo aspetto esteriore così da lasciar spazio all’immaginazione del lettore, mentre gli aspetti psicologici, etici e comportamentali richiedono un’attenzione maggiore in quanto proprio in questi si gioca l’identificazione.
Consiglio #3
Un ultimo consiglio che ti potrà essere utile nella scrittura del tuo libro per ragazzi è quello di evitare descrizioni lunghe ed inutili, meglio puntare su una prosa vivacizzata dal dialogo che contribuisca a dar vita a scene coinvolgenti.
Come scrive Mario Lodi:
Sforzati di attuare passaggi narrativi rapidi e incisivi, con alternanze e incroci di prospettiva e delle vicende dei diversi personaggi; utilizza i flashback, ritma le sequenze sull’esempio dinamico dei modelli televisivi.
La scansione della narrazione deve essere veloce, con prevalente impiego di un linguaggio paratattico (dove cioè le frasi si trovano accostate sullo stesso piano a livello sintattico, in rapporto di coordinazione e non di subordinazione).
Invece di ricorrere a lunghe descrizioni, dissemina nel testo una serie di indizi narrativi che il lettore è chiamato a collegare e riconnettere.
Mauro Lodi per l’opera “Scrivere – corso di scrittura creativa”, Rizzoli, 1999
Scrivere un libro per ragazzi richiede un’attenzione particolare sia alla costruzione dei personaggi che alla trama. Si dovranno avere frequenti colpi di scena, intrecci e figure che si muovono in un contesto stimolante per la crescita psicologica, la comprensione di se stessi e del mondo. Il lettore si collocherà all’interno della storia vivendola emozionalmente, identificandosi con uno dei personaggi e si aspetterà un lieto fine, non banale, ma che metta in evidenza un cambiamento coraggioso e consapevole rispetto alla situazione iniziale.
Riassumendo:
- metti in evidenza interessi, bisogni e problemi vissuti dai lettori
- stimola il loro interesse, l’attesa e la curiosità
- inserisci l’elemento sorpresa
- usa battute umoristiche e giochi di parole
- adotta una narrazione dinamica
- evita luoghi comuni e frasi fatte
- evita stereotipi narrativi e linguistici
- evita lunghe descrizioni non funzionali alla storia
- trasmetti una forte carica emozionale
- insisti sulla presentazione e caratterizzazione psicologica dei personaggi
- lascia ampi spazi alla fantasia e agli interventi creativi dei lettori
- scegli di porti sempre dalla parte dei bambini/ragazzi
Nel caso volessi approfondire l’argomento ti consigliamo l’ottimo manuale di Manuela Salvi Scrivere libri per ragazzi (puoi leggerne la recensione qui).
Per approfondire
Scrivere per bambini – Parte I | Parte II | Parte III da Le figure dei libri – In italiano
Child’s play di Michael Rosen, The Guardian – In inglese
Checklist di Linda Newbery, The Guardian – In inglese
Ciao imbratta carte 🙂
Bellissimo articolo, grazie per averlo condiviso!
In particolare condivido la raccomandazione di evitare gli stereotipi. E’ frustrante vedere come ancora oggi in moltissimi libri per bambini venga proposta la dicotomia per cui i maschi sono avventurosi birboni e le femmine vezzose principesse… A tal punto che mia sorella, madre di una bambina di cinque anni, si è messa in testa di cominciare a scrivere lei dei racconti illustrati 🙂
A tale proposito, ne approfitto spudoratamente per chiederti un consiglio: conosci qualche corso di scrittura per bambini e ragazzi da raccomandare a mia sorella?
Grazie!
Guido
Ciao Guido, grazie per il commento!
Purtroppo al momento non siamo a conoscenza di alcun corso dedicato alla scrittura per bambini e ragazzi, ma teniamo gli occhi aperti e, nel frattempo, lanciamo la palla anche ai nostri lettori: chiunque ne conosca uno interessante può parlarne qui, grazie! 🙂