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Come essere felici: istruzioni per l’uso

Ho passato 10 anni della mia vita lamentandomi della sorte ingrata e delle varie sfighe più o meno grandi che mi capitavano, quindi prendetemi in parola quando dico che non c’è alcun valido motivo per sprecare il proprio tempo nell’infelicità.

In quel periodo lessi anche Istruzioni per rendersi infelici di Paul Watzlawick, ma ero a tal punto immersa nella mia melma quotidiana da non essere rimasta minimamente scalfita dal suo messaggio (tant’è che ripensandoci è tutto avvolto da una fitta nebbia). Eppure qualcosa dev’essere rimasto impigliato nel mio inconscio perché da quel momento ho iniziato a sentire una vocina dentro di me che mi ripeteva: “Basta, fermati! Non è questo il modo giusto”.

Immagine: helgabj
Immagine di helgabj

Il modo giusto per cosa, vi chiederete.
Semplicemente il modo giusto per darsi una possibilità nella vita. Non si può solo volere la felicità, magari facendosi una linguaccia disgustata davanti allo specchio e invidiando chiunque ci passi accanto perché ci sembra più magro, alto, ricco, realizzato… felice di noi. Se siamo noi il soggetto della felicità che rincorriamo, denigrarci non fa certo il nostro gioco!

Se anche voi siete una di quelle persone che si accaniscono contro il mondo e la vita perché credono di essere state defraudate del successo da una cattiva fortuna, allora avete bisogno di una cosa, una sola, innanzitutto: fermatevi.
Fermatevi, prendetevi almeno 5 minuti solo per voi stessi e provate a non fare niente, non pensare a niente. Nessun pensiero, ma proprio nessuno. Ecco, fermi così, fate un bel respiro profondo, poi un secondo e un terzo che male non fa.

A questo punto… siete riusciti a non pensare? Nessun pensiero, il deserto del Sahara ha sostituito la vostra mente compulsiva? 5 minuti di silenzio per la nostra mente sono tanti, un’impresa, se non ci siete riusciti quindi non iniziate a darvi pugni sulla testa per l’ennesimo fallimento! Osservate: quali pensieri vi hanno attraversato in quei 5 minuti? Quali emozioni li coloravano?
Perché è nel colore che ci si gioca tutto: che tipo di pensieri popolano la nostra mente? Quali emozioni suscitano? E viceversa: quali emozioni proviamo e a quali pensieri danno vita?

Riprendo qui un concetto a cui avevo accennato qualche tempo fa in un altro post: il potere della nostra mente è misterioso e spesso sottovalutato, ma è da qui che dobbiamo partire per intraprendere il nostro viaggio alla ricerca della felicità.

Se siamo convinti che solo una situazione o una persona là fuori possano renderci felici, allora siamo destinati all’infelicità perché l’unica persona che avremo sempre in mezzo ai piedi, per il resto della nostra vita, siamo noi stessi. E non ci sono lamentele che tengano: non sono previsti resi per personalità difettose e poco lungimiranti. Ognuno di noi è quello che è, ma può esserlo al meglio. Come fare?

Osservate i vostri pensieri e le vostre emozioni, si parte proprio da qui. Poi rivedete al concetto di “felicità” che finora avete inteso come qualcosa di esterno a voi.
Come ci spiega Silvana De Mari, nota psicoterapeuta e scrittrice per ragazzi:

… spesso pensiamo che realizzare i nostri sogni ci darebbe la felicità.
Errore.
È la felicità che ci darà il potere di realizzare i nostri sogni, perché è nella felicità che il nostro potere aumenta a dismisura. Da felici siamo più sani, più forti, memorizziamo meglio, la nostra capacità di concentrazione aumenta, sappiamo più cose.

Vi consiglio di leggere le sue Istruzioni per rendersi felici perché sono un ottimo punto di partenza per chiunque abbia passato gli ultimi 5 anni, 5 mesi o anche solo 5 minuti in compagnia di pensieri ed emozioni colorate di nero o grigio.
Non sarà facile spegnere la modalità “vittima” per attivare quella “creatore della mia vita”, ma se ne valesse la pena… direste di no senza neanche provarci?

6 sono le informazioni che secondo De Mari è indispensabile sapere, vi elencherò le prime tre:

  • Informazione numero 1: conviene essere felici
  • Informazione numero 2: la felicità è una scelta
  • Informazione numero 3: da adulti siamo gli unici responsabili della nostra felicità

Se la parola “responsabilità” non vi piace molto (ammetto che è sempre stato uno dei miei peggiori spauracchi), non temete, non siete irrecuperabili: procedete al vostro ritmo e vedrete che il tempo vi sarà amico.

Non scoraggiatevi se all’inizio vi sembrerà di dover scalare una montagna con ai piedi dei tacchi a spillo (e che siate uomini o donne vi assicuro che fa ben poca differenza!), non appena vi renderete conto di quanto sono scomodi potreste abbandonarli e anche la montagna potrebbe ridimensionarsi mostrandovi l’esistenza di un viottolo nascosto in mezzo agli alberi.

Forse non siete ancora pronti e non c’è niente di male a volersi far coccolare dalla propria infelicità ancora per un po’, ma nel caso il suo abbraccio sia divenuto a tal punto soffocante da farvi quasi gridare.. beh, allora eccovi un’alternativa, una possibilità.

Immagine: katiew
Immagine di katiew

Il primo passo è leggere le Istruzioni di Silvana De Mari, il suo stile acuto e irriverente ci insegna che tutto è a portata di mano se smettiamo di prenderci troppo sul serio solo perché pensiamo che così la vita ci prenderà sul serio. La vita si farà beffe di noi se non le faremo vedere che sappiamo il fatto nostro, che siamo pronti a sporcarci le mani con l’energia che quotidianamente ci mette a disposizione. L’energia è creta, la nostra mente le mani… cosa aspettiamo a darle la forma che abbiamo sempre desiderato?

Immagine: peasap
Immagine di peasap

Il viaggio comincia semplicemente da qui: prendiamo coscienza che la felicità è dentro di noi e ha bisogno di noi per manifestarsi.
Se pensate che sia troppo semplice per essere vero… chiedetevi piuttosto se qualcuno dentro di voi non è troppo schizzinoso e ha paura di sporcarsi le mani. 😉

Consigli di lettura
>> Istruzioni per rendersi felici:

Foto in apertura di Bert Kaufmann

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Last modified: 1 Ottobre 2023